Un raro esempio di dimora quattrocentesca mantovana che è rimasta pressoché intatta sino ai nostri giorni. Non si conosce la data di costruzione dell’edificio, che ha preso l’attuale aspetto nella seconda metà del XV secolo, ma è probabilmente più antico.
Descrizione del museo
Situata al n. 9 dell’attuale via Pietro Frattini, la casa della beata Osanna si distingue per l’aspetto sobrio e lineare della facciata, caratterizzata da un basamento di mattoni a vista simile a contrafforte, messo in evidenza dai restauri del 1926. Alcuni elementi rivelano lo stile dell’architetto fiorentino Luca Fancelli (1430-1495) operante a Mantova nella seconda metà del secolo. Le linee fancelliane sono evidenti nelle quattro finestre del piano superiore, dal nitido taglio rettangolare, incorniciate in terracotta, non appoggiate a marcapiani e ritmate secondo lo schema 1-2-1. Nell’ammezzato si aprono quattro finestre, analoghe per disposizione a quelle del piano superiore, ma più piccole, strombate e con una cornice in cotto più semplice. Tre gradini, sul lato sinistro della facciata, conducono al portoncino d’ingresso, incorniciato da un archetto in cotto a tutto sesto venuto alla luce durante i restauri eseguiti nel 1926.
Da vedere
Gli oggetti appartenuti alla Beata Osanna conservati nella sala, ora dedicata a Alessandro Magnaguti e adibita a museo.