IL CALCO DELLA LASTRA TOMBALE DEL CARDINALE
Il vero volto di Branda Castiglioni, fondatore della Collegiata
Nell’anniversario della morte del cardinale Branda Castiglioni (3 febbraio 1443), presentazione del restauro del calco della sua lastra tombale, uno dei pochi ritratti sicuri del fondatore della Collegiata di Castiglione Olona.
Interverranno Lucia Laita, restauratrice che ha condotto l’intervento, e Laura Marazzi, conservatrice del Museo.
Ingresso libero con super green pass e prenotazione via mail: eventi.collegiata@gmail.com.
L’appuntamento si inserisce nell’ambito delle iniziative del Sesto Centenario della Collegiata (2022- 2025), da poco inaugurato. Per rimanere aggiornati sul programma delle manifestazioni basta seguire i social del Museo o mandare una mail a didattica@museocollegiata.it.
L’intervento, promosso dalla Parrocchia Beata Vergine del Rosario, è stato effettuato dalla restauratrice Lucia Laita, in accordo con l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Milano e sotto la direzione della Soprintendenza competente (dott.ssa Benedetta Chiesi e dott.ssa Sonia Segimiro).
ORIGINE DEL CALCO
Il 13 giugno 1935, al cospetto di molte autorità, in Collegiata si svolse la ricognizione nel monumento funebre del cardinale. Si accertò allora l’effettiva presenza delle spoglie mortali di Branda Castiglioni, morto nel 1443, di cui si rinvenne anche il curriculum vitae, prezioso documento in pergamena.
La rimozione del coperchio fece nascere l’idea di una copia che potesse rendere apprezzabile la scultura originale, poco visibile per la sua particolare posizione, a ridosso di un basso arco tra il presbiterio e l’abside sinistra.
ARTEFICE E MATERIALI
Il calco fu realizzato, entro la fine di luglio del 1935, dalla ditta Antonio Belli, impresa varesina specializzata in decorazioni in cemento per l’edilizia.
Si scelse il cemento Duralbo, materiale d’avanguardia dal caratteristico colore bianco.
RESTAURO ECOSOSTENIBILE
Il restauro del calco della lastra tombale del cardinale Branda Castiglioni è stato eseguito con un metodo innovativo, avvalendosi di un materiale rispettoso non solo delle opere e della salute dell’operatore, ma anche dell’ambiente.
L’AGAR AGAR: DALLA PASTICCERIA AL RESTAURO
La pulitura dello sporco, che in modo disomogeneo ricopriva l’intero calco, è stata effettuata con gel di agar agar, ricavato da alcune specie di alghe marine rosse.
L’estratto di queste alghe è utilizzato come addensante naturale in campo alimentare (gelatine, marmellate, aspic) o cosmetico.
VANTAGGI E MODALITÀ D’IMPIEGO
Il gel di agar agar, totalmente naturale e atossico per l’operatore, ha la capacità di trattenere bene l’acqua. La soluzione fluida, stesa con un pennello, aderisce perfettamente alla superficie del manufatto. Con studiati tempi di posa, porta lo sporco a rigonfiarsi, facilitando la sua rimozione; addensandosi progressivamente, lo incorpora parzialmente in sé, quasi come una spugna. Il gel infine viene tolto agevolmente, sollevandolo a partire dai bordi.
L’AMBIENTE RINGRAZIA
Una volta terminato l’utilizzo, il gel può essere smaltito nell’umido. Man mano che l’acqua evapora, l’agar agar torna allo stato iniziale, riducendo il suo volume e divenendo leggero.”