Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo, Udine

Al primo piano del Palazzo è possibile visitare la collezione di scultura lignea proveniente in gran parte dalle chiese dell’Arcidiocesi di Udine. Suddivisa in sei sale, la raccolta consente di rievocare le tappe salienti della storia della scultura lignea locale dal XIII al XVIII secolo. Nella I sala dedicata al Romanico e al Gotico spicca per raffinatezza ed eleganza “Santa Eufemia” scolpita intorno al 1350 da ignoto, ma capace intagliatore friulano. La II sala dedicata al primo Rinascimento ospita invece un altro importante capolavoro uscito dalla bottega friulana di Domenico da Tolmezzo, che in questa “Pala d’altare” del 1488, diede prova della sua straordinaria abilità artistica. Nella III sala le sculture riflettono l’arte lignea del Rinascimento di cui la statua del “Redentore” di Giovanni Martini ne è viva testimonianza. La rigogliosa stagione rinascimentale si proietta fino al secolo XVII, pur addolcendosi in fogge manieristiche ben documentate nella IV sala dedicata al “Manierismo”. La gestualità teatrale, l’espressione concitata dei volti e la ridondanza dei panneggi sono gli elementi che si possono trovare nelle sculture collocate nella sala V destinata al “Barocco”. L’esposizione si conclude con l’ultima sala dedicata al “Rococò”, ultima stagione della scultura lignea friulana.

La sala delle oreficerie, alle cui pareti sono esposti dipinti di Palma il Giovane, Maffeo da Verona e Giovanni Battista Tiani, è riservata alla suppellettile sacra, in argento e in altri materiali, già in uso nelle chiese della diocesi. L’oggetto più importante è senza dubbio la preziosa Coperta di Evangeliario, proveniente dalla pieve di S. Pietro a Zuglio, che nella cornice in metallo decorato del XIII secolo contiene raffinate placchette in avorio raffiguranti Cristo Pantocratore, i Santi Giorgio e Teodoro di Tiro, la Madonna e San Giovanni dovute ad un artista della Scuola di Costantinopoli operante nel X secolo. Da segnalare anche la collezione di antichi ex voto e la collezione “Ciceri” di vetri dipinti realizzati in botteghe austriache, bavaresi e boeme tra il XVIII e il XIX secolo e legate alla religiosità popolare e domestica.